Da dove cominciare? Vediamo, che cosa serve ai volontari per elevarsi allo standard ideale? Prima di tutto far propri quei principi di etica che sono alla base dell’essere umani, non infliggendo consciamente dolore o male a qualsiasi essere vivente al mondo con i pensieri, le parole o le azioni, non mentendo, non rubando o non privando gli altri di ciò che è loro dovuto, non sprecando o non vivendo negli eccessi, insomma, osservando la purezza del corpo e della mente.

Potrà sembrare una cosa ovvia per alcuni, ma non lo è per tutti, che mantenere l’igiene personale e un ambiente pulito, ha un immediato impatto positivo sull’equilibrio della nostra mente. Lo stesso si può dire dell’astenersi dall’assumere sostanze intossicanti (alcool, sigarette, droghe) e il rispettando la sfera sessuale degli altri.

E poi c’è la purezza della mente, che sembra una cosa d’altri tempi, eppure tuttora possibile se si è gentili verso tutte le creature; si lavora per il bene degli altri; se non si ricerca la fama e profitto personale a tutti i costi. Insomma se si elevano gli interessi collettivi sopra quelli personali.

Questo diventa più facile se si coltiva una rispettosa e sincera attitudine, libera dall’arroganza e dalla presunzione, se si rimane umili e disponibili a imparare. D’altra parte è essenziale coltivare un’attitudine non discriminatoria verso le diverse forme di lavoro.

Per essere ideali volontari bisogna possedere una buona dose di entusiasmo, impegno e senso di responsabilità, e incarnare quel tipo di attivismo che è sostenuto dall’autodisciplina e che ci aiuta a completare quello che necessario fare anche senza esserne richiesti, senza indulgere nel lodare il proprio lavoro e/o denigrare quello degli altri.

Infine il volontario ideale offre il proprio servizio in base all’effettivo bisogno e non alle preferenze personali, rispettando la cultura e i costumi locali, cercando di assorbirne i valori positivi, sentendosi responsabile nei confronti sia degli assistiti e sia di chi fornisce le risorse.